e-MemoryCare, la strategia digitale per contrastare il deficit...

Potenziare la memoria, contrastare il deterioramento delle...

e-MemoryCare, la strategia digitale per contrastare il deficit cognitivo

Potenziare la memoria, contrastare il deterioramento delle facoltà cognitive e salvaguardare il benessere psico-fisico dell’anziano: è questo l’obiettivo del progetto digitale costituito da una piattaforma dedicata e quattro App

e-MemoryCare, la strategia digitale per contrastare il deficit cognitivoPotenziare la memoria, contrastare il deterioramento delle facoltà cognitive e salvare così il benessere psico-fisico dell’anziano. È questo l’obiettivo della nuova strategia non farmacologica e-MemoryCare rivolta a oltre 4,2 milioni di uomini e donne che in Italia soffrono di questi problemi (sono 600 mila solo quelli colpiti da demenza di Alzheimer).

Attraverso un’apposita piattaforma digitale e quattro diverse App si possono avviare percorsi di riabilitazione e stimolazione per preservare l’indice di riserva cognitiva. Gli esercizi previsti da questa innovativa metodologia di intervento attivano una stimolazione che interviene non solo sulla sfera conoscitiva, ma anche su quella affettiva, sociale, comportamentale e relazionale.

Il progetto è stato ideato da una giovane studentessa prossima alla laurea in psicologia, Marianna Messina, e si avvale di un Advisory Board scientifico che riunisce psicologi, psichiatri, neurologi, nutrizionisti, fisiatri, cardiologi, neuro-psicologi ed economisti. Il progetto e-MemoryCare è patrocinato da Senior Italia FederAnziani.

“Il deficit cognitivo è uno dei grandi problemi sociosanitari legati alla terza età” – afferma Francesco Fazio, presidente del comitato scientifico di Senior Italia FederAnziani -. È una condizione che provoca la progressiva compromissione delle funzioni conoscitive in modo tale da pregiudicare il mantenimento di una vita autonoma e soprattutto di arrivare a fine vita in casa propria. I dati e le previsioni delle autorità sanitarie internazionali sono francamente preoccupanti. Si calcola che in tutto il pianeta il numero dei pazienti raddoppierà nel 2030 e triplicherà nel 2050 con 7,7 milioni di nuovi casi all’anno. L’impatto economico sui vari sistemi sanitari sarà di circa 604 miliardi di dollari l’anno. Non va poi mai dimenticato che l’Italia è uno dei Paesi più “anziani” del mondo. Quindi è necessario avviare nel nostro Paese progetti innovativi in grado di ritardare il più possibile il deficit cognitivo”.

“e-MemoryCare è costituito da un percorso personalizzato che tiene conto delle esigenze del singolo paziente - spiega Marianna Messina e prevede la somministrazione di immagini e concetti personalizzati per ciascun paziente con l’obiettivo di favorire l’utilizzo e il mantenimento dell’indice di riserva cognitiva (CRI). Grazie alle nuove tecnologie è possibile aiutare la persona a fissare, memorizzare e riconoscere, simboli, volti, paesaggi, immagini e a trattenere concetti, nozioni e informazioni del suo se, della sua vita presente.”

La piattaforma è di facile accesso e può essere utilizzata da pazienti, familiari, RSA, centri specializzati, medici, farmacisti, istituti di ricerca soprattutto dagli psicologi che in Italia sono 117.000 e saranno loro i prescelti dai pazienti. Attraverso il progetto si potranno inoltre recuperare preziosi Big Data sul deficit cognitivo che potranno poi essere utili per la ricerca clinica. Sono già iniziati i corsi di formazione per gli psicologi d’intensa con il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi. 

Il progetto diventerà operativo da ottobre.

e-MemoryCare, la strategia digitale per contrastare il deficit cognitivoPotenziare la memoria, contrastare il deterioramento delle facoltà cognitive e salvare così il benessere psico-fisico dell’anziano. È questo l’obiettivo della nuova strategia non farmacologica e-MemoryCare rivolta a oltre 4,2 milioni di uomini e donne che in Italia soffrono di questi problemi (sono 600 mila solo quelli colpiti da demenza di Alzheimer).

Attraverso un’apposita piattaforma digitale e quattro diverse App si possono avviare percorsi di riabilitazione e stimolazione per preservare l’indice di riserva cognitiva. Gli esercizi previsti da questa innovativa metodologia di intervento attivano una stimolazione che interviene non solo sulla sfera conoscitiva, ma anche su quella affettiva, sociale, comportamentale e relazionale.

Il progetto è stato ideato da una giovane studentessa prossima alla laurea in psicologia, Marianna Messina, e si avvale di un Advisory Board scientifico che riunisce psicologi, psichiatri, neurologi, nutrizionisti, fisiatri, cardiologi, neuro-psicologi ed economisti. Il progetto e-MemoryCare è patrocinato da Senior Italia FederAnziani.

“Il deficit cognitivo è uno dei grandi problemi sociosanitari legati alla terza età” – afferma Francesco Fazio, presidente del comitato scientifico di Senior Italia FederAnziani -. È una condizione che provoca la progressiva compromissione delle funzioni conoscitive in modo tale da pregiudicare il mantenimento di una vita autonoma e soprattutto di arrivare a fine vita in casa propria. I dati e le previsioni delle autorità sanitarie internazionali sono francamente preoccupanti. Si calcola che in tutto il pianeta il numero dei pazienti raddoppierà nel 2030 e triplicherà nel 2050 con 7,7 milioni di nuovi casi all’anno. L’impatto economico sui vari sistemi sanitari sarà di circa 604 miliardi di dollari l’anno. Non va poi mai dimenticato che l’Italia è uno dei Paesi più “anziani” del mondo. Quindi è necessario avviare nel nostro Paese progetti innovativi in grado di ritardare il più possibile il deficit cognitivo”.

“e-MemoryCare è costituito da un percorso personalizzato che tiene conto delle esigenze del singolo paziente - spiega Marianna Messina e prevede la somministrazione di immagini e concetti personalizzati per ciascun paziente con l’obiettivo di favorire l’utilizzo e il mantenimento dell’indice di riserva cognitiva (CRI). Grazie alle nuove tecnologie è possibile aiutare la persona a fissare, memorizzare e riconoscere, simboli, volti, paesaggi, immagini e a trattenere concetti, nozioni e informazioni del suo se, della sua vita presente.”

La piattaforma è di facile accesso e può essere utilizzata da pazienti, familiari, RSA, centri specializzati, medici, farmacisti, istituti di ricerca soprattutto dagli psicologi che in Italia sono 117.000 e saranno loro i prescelti dai pazienti. Attraverso il progetto si potranno inoltre recuperare preziosi Big Data sul deficit cognitivo che potranno poi essere utili per la ricerca clinica. Sono già iniziati i corsi di formazione per gli psicologi d’intensa con il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi. 

Il progetto diventerà operativo da ottobre.


Ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2022

×

Question-Time.it

×

Password dimenticata

Password dimenticata

Indirizzo email non valido

Password dimenticata

Inserisca il suo indirizzo email. Riceverà un messaggio con il link per effettuare il reset della password.