Uso prolungato di antibiotici, fattore di rischio per le...

L'esposizione agli antibiotici è associata a un rischio...

Uso prolungato di antibiotici, fattore di rischio per le malattie infiammatorie croniche intestinali

L'esposizione agli antibiotici è associata a un rischio aumentato e cumulativo di malattie infiammatorie intestinali, più elevato tra i soggetti di età avanzata. Il dato sottolinea l'importanza dell’uso appropriato degli antibiotici in termini di salute pubblica come ricorda AIFA attraverso una pubblicazione dedicata

Uso prolungato di antibiotici, fattore di rischio per le malattie infiammatorie croniche intestinaliUna terapia antibiotica prolungata per combattere le infezioni intestinali aumenta il rischio di sviluppare malattie infiammatorie intestinali (IBD) come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, soprattutto negli individui che hanno superato i 40 anni di età. La probabilità di ammalarsi aumenta in proporzione alla frequenza dell’uso dei farmaci. Sono queste le conclusioni a cui è giunto uno studio (1) basato sui dati di oltre 6 milioni di individui selezionati dal registro sanitario della Danimarca tra il 2000 e il 2018.

Nella coorte sono stati arruolati 6.104.245 soggetti, per un totale di 87.112.328 anni-persona di follow-up e 52.898 nuovi casi di IBD. L'esposizione agli antibiotici è risultata associata a un aumento del rischio di IBD rispetto all'assenza di esposizione agli antibiotici per tutte le fasce di età, sebbene fosse maggiore tra gli individui di età compresa tra i 40 ed i 60 anni e ≥60 anni (età 10-40 anni, IRR 1,28, 95% CI 1,25-1,32; età 40-60 anni, IRR 1,48, 95% CI 1,43-1,54; età ≥60 anni, IRR 1,47, 95% CI 1,42-1,53).

Per tutti i gruppi di età è stata osservata una risposta positiva alla dose, con risultati simili sia per la colite ulcerosa che per la malattia di Crohn. Il rischio maggiore di sviluppare IBD è stato osservato 1-2 anni dopo l'esposizione agli antibiotici (superata tale finestra temporale il rischio diminuisce) e dopo l'uso di classi di antibiotici spesso prescritte per il trattamento di patogeni gastrointestinali.

“L’associazione tra l'esposizione agli antibiotici e lo sviluppo di malattie infiammatorie intestinali sottolinea l'importanza dell’uso appropriato degli antibiotici come misura di salute pubblica e suggerisce che il microbioma gastrointestinale sia un fattore importante nello sviluppo delle malattie infiammatorie intestinali, in particolare per gli anziani”, concludono i ricercatori.

 

AIFA: il manuale contro l’uso inappropriato degli antibiotici

Dopo le raccomandazioni per la medicina generale e ospedaliera sulle infezioni antibiotico-resistenti, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato il “Manuale antibiotici AWaRe”, edizione italiana del volume presentato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a dicembre 2022 “The WHO AWaRe (Access, Watch, Reserve) antibiotic book”.

Nell’ottica di rendere le raccomandazioni globali dell’OMS più fruibili al contesto nazionale, l’AIFA ha sviluppato una versione italiana per le sindromi più frequenti, sia per l’adulto che per l’età pediatrica, consultabili anche attraverso APP accessibile gratuitamente a tutto il personale sanitario operante nel nostro Paese.

L’iniziativa dell’AIFA di rendere disponibile la traduzione italiana del Manuale OMS Antibiotici AWaRe (Access, Watch, Reserve) risponde all’esigenza di agevolare l’accesso ai più aggiornati strumenti di ottimizzazione della terapia antibiotica, e rientra nel piano più ampio di promozione di una più radicata cultura sull’uso ragionato e parsimonioso degli antibiotici che l’Agenzia fortemente persegue al fine di ridurre il consumo spesso inappropriato di antibiotici e preservarne così l’efficacia.

 

1. Faye AS, Allin KH, Iversen AT, et al. Antibiotic use as a risk factor for inflammatory bowel disease across the ages: a population-based cohort study. Gut. 2023;gutjnl-2022-327845. doi: 10.1136/gutjnl-2022-327845. Online ahead of print.

Uso prolungato di antibiotici, fattore di rischio per le malattie infiammatorie croniche intestinaliUna terapia antibiotica prolungata per combattere le infezioni intestinali aumenta il rischio di sviluppare malattie infiammatorie intestinali (IBD) come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, soprattutto negli individui che hanno superato i 40 anni di età. La probabilità di ammalarsi aumenta in proporzione alla frequenza dell’uso dei farmaci. Sono queste le conclusioni a cui è giunto uno studio (1) basato sui dati di oltre 6 milioni di individui selezionati dal registro sanitario della Danimarca tra il 2000 e il 2018.

Nella coorte sono stati arruolati 6.104.245 soggetti, per un totale di 87.112.328 anni-persona di follow-up e 52.898 nuovi casi di IBD. L'esposizione agli antibiotici è risultata associata a un aumento del rischio di IBD rispetto all'assenza di esposizione agli antibiotici per tutte le fasce di età, sebbene fosse maggiore tra gli individui di età compresa tra i 40 ed i 60 anni e ≥60 anni (età 10-40 anni, IRR 1,28, 95% CI 1,25-1,32; età 40-60 anni, IRR 1,48, 95% CI 1,43-1,54; età ≥60 anni, IRR 1,47, 95% CI 1,42-1,53).

Per tutti i gruppi di età è stata osservata una risposta positiva alla dose, con risultati simili sia per la colite ulcerosa che per la malattia di Crohn. Il rischio maggiore di sviluppare IBD è stato osservato 1-2 anni dopo l'esposizione agli antibiotici (superata tale finestra temporale il rischio diminuisce) e dopo l'uso di classi di antibiotici spesso prescritte per il trattamento di patogeni gastrointestinali.

“L’associazione tra l'esposizione agli antibiotici e lo sviluppo di malattie infiammatorie intestinali sottolinea l'importanza dell’uso appropriato degli antibiotici come misura di salute pubblica e suggerisce che il microbioma gastrointestinale sia un fattore importante nello sviluppo delle malattie infiammatorie intestinali, in particolare per gli anziani”, concludono i ricercatori.

 

AIFA: il manuale contro l’uso inappropriato degli antibiotici

Dopo le raccomandazioni per la medicina generale e ospedaliera sulle infezioni antibiotico-resistenti, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha pubblicato il “Manuale antibiotici AWaRe”, edizione italiana del volume presentato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a dicembre 2022 “The WHO AWaRe (Access, Watch, Reserve) antibiotic book”.

Nell’ottica di rendere le raccomandazioni globali dell’OMS più fruibili al contesto nazionale, l’AIFA ha sviluppato una versione italiana per le sindromi più frequenti, sia per l’adulto che per l’età pediatrica, consultabili anche attraverso APP accessibile gratuitamente a tutto il personale sanitario operante nel nostro Paese.

L’iniziativa dell’AIFA di rendere disponibile la traduzione italiana del Manuale OMS Antibiotici AWaRe (Access, Watch, Reserve) risponde all’esigenza di agevolare l’accesso ai più aggiornati strumenti di ottimizzazione della terapia antibiotica, e rientra nel piano più ampio di promozione di una più radicata cultura sull’uso ragionato e parsimonioso degli antibiotici che l’Agenzia fortemente persegue al fine di ridurre il consumo spesso inappropriato di antibiotici e preservarne così l’efficacia.

 

1. Faye AS, Allin KH, Iversen AT, et al. Antibiotic use as a risk factor for inflammatory bowel disease across the ages: a population-based cohort study. Gut. 2023;gutjnl-2022-327845. doi: 10.1136/gutjnl-2022-327845. Online ahead of print.

Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio 2024

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