Osteoporosi, nuovo metodo diagnostico inserito nelle linee guida

La metodica REMS si basa sugli ultrasuoni ed esegue una...

Osteoporosi, nuovo metodo diagnostico inserito nelle linee guida

La metodica REMS si basa sugli ultrasuoni ed esegue una scansione ecografica per la misurazione della densità minerale ossea di siti anatomici assiali. Priva di radiazioni e trasportabile, permette l’uso anche su pazienti allettati e fragili.

Osteoporosi, nuovo metodo diagnostico inserito nelle linee guidaLa tecnologia REMS (Radiofrequency echographic multi spectrometry), il primo metodo basato su ultrasuoni per la diagnosi dell’osteoporosi e la valutazione del rischio di fratture da fragilità, è stata ufficialmente inserita nelle Linee Guida Ministeriali Inter-Societarie per la Diagnosi, stratificazione del rischio e continuità assistenziale delle Fratture da Fragilità.

Rispetto agli altri metodi diagnostici, la REMS si basa su una scansione ecografica come strumento per misurare la densità minerale ossea di siti anatomici assiali, come la colonna e il femore; quindi è un metodo, oltre che accurato, sicuro perché privo di radiazioni ed applicabile anche a pazienti pediatrici, donne in gravidanza e soggetti a rischio di sviluppare osteoporosi secondaria. Inoltre, è trasportabile, il che ne permette l’uso anche su pazienti allettati e particolarmente fragili.

Occorre sottolineare che, anche se nell’immaginario comune il termine “osteoporosi” si associa al genere femminile in età avanzata, il depauperamento delle ossa colpisce anche gli uomini: può essere infatti causata dall’assunzione di alcuni farmaci, come ad esempio quelli antitumorali, ma anche da condizioni quali l’obesità. Di fatto, si tratta di una condizione sottostimata e silenziosa.

Le nuove linee guida dedicano un intero approfondimento alla nuova metodica REMS.

Tra l’altro, si legge: “un approccio ecografico innovativo, chiamato Radiofrequency echographic multi spectometry (REMS), è stato recentemente presentato come il primo metodo basato sugli ultrasuoni clinicamente disponibile per la misurazione diretta non ionizzante della BMD, lombare e femorale, per la diagnosi dell’osteoporosi e la previsione del rischio di frattura. La European Society for Clinical and Economic Aspects of Osteoporosis, Osteoarthritis and Musculoskeletal Diseases (ESCEO), ha recentemente introdotto e validato, attraverso studi monocentrici e multicentrici, la tecnica REMS, anche in specifiche fasce di età.

La nuova tecnica ha mostrato correlazioni significative con i corrispondenti valori di BMD oltre che buoni livelli di concordanza diagnostica rispetto alla DXA (o gold standard). In più, è stato accertato come l’analisi dei segnali ecografici non filtrati a radiofrequenza permetta di conservare e ottenere informazioni quantitative e qualitative sulle caratteristiche dei tessuti indagati, stimare la forza dell’osso e prevedere il rischio di frattura”.

L’approfondimento conclude sottolineando che “dagli studi osservazionali analizzati emerge come la REMS raggiunga un buon livello di accuratezza e precisione, sia un buon predittore del rischio di fratture da fragilità e possa migliorare la diagnosi di osteoporosi nella routine clinica”.

L’osteoporosi rappresenta il paradigma perfetto della patologia cronica silente: a lungo asintomatica, quando si verifica una frattura l’impatto clinico è molto spesso significativo sulla qualità di vita del paziente, come pure lo è l’impatto economico. Per queste ragioni è importante comprendere quali possano essere i più efficaci algoritmi di gestione dei pazienti a rischio di fragilità scheletrica in modo tale che la continuità terapeutica non venga compromessa in questo difficile periodo.

Per un approfondimento mirato rimandiamo al capitolo 1 Come continuare a gestire la fragilità ossea in epoca COVID-19 del nostro active book “Le risposte ai quesiti del Medico di Medicina Generale”.

Scarica l’active book Question-time

Osteoporosi, nuovo metodo diagnostico inserito nelle linee guidaLa tecnologia REMS (Radiofrequency echographic multi spectrometry), il primo metodo basato su ultrasuoni per la diagnosi dell’osteoporosi e la valutazione del rischio di fratture da fragilità, è stata ufficialmente inserita nelle Linee Guida Ministeriali Inter-Societarie per la Diagnosi, stratificazione del rischio e continuità assistenziale delle Fratture da Fragilità.

Rispetto agli altri metodi diagnostici, la REMS si basa su una scansione ecografica come strumento per misurare la densità minerale ossea di siti anatomici assiali, come la colonna e il femore; quindi è un metodo, oltre che accurato, sicuro perché privo di radiazioni ed applicabile anche a pazienti pediatrici, donne in gravidanza e soggetti a rischio di sviluppare osteoporosi secondaria. Inoltre, è trasportabile, il che ne permette l’uso anche su pazienti allettati e particolarmente fragili.

Occorre sottolineare che, anche se nell’immaginario comune il termine “osteoporosi” si associa al genere femminile in età avanzata, il depauperamento delle ossa colpisce anche gli uomini: può essere infatti causata dall’assunzione di alcuni farmaci, come ad esempio quelli antitumorali, ma anche da condizioni quali l’obesità. Di fatto, si tratta di una condizione sottostimata e silenziosa.

Le nuove linee guida dedicano un intero approfondimento alla nuova metodica REMS.

Tra l’altro, si legge: “un approccio ecografico innovativo, chiamato Radiofrequency echographic multi spectometry (REMS), è stato recentemente presentato come il primo metodo basato sugli ultrasuoni clinicamente disponibile per la misurazione diretta non ionizzante della BMD, lombare e femorale, per la diagnosi dell’osteoporosi e la previsione del rischio di frattura. La European Society for Clinical and Economic Aspects of Osteoporosis, Osteoarthritis and Musculoskeletal Diseases (ESCEO), ha recentemente introdotto e validato, attraverso studi monocentrici e multicentrici, la tecnica REMS, anche in specifiche fasce di età.

La nuova tecnica ha mostrato correlazioni significative con i corrispondenti valori di BMD oltre che buoni livelli di concordanza diagnostica rispetto alla DXA (o gold standard). In più, è stato accertato come l’analisi dei segnali ecografici non filtrati a radiofrequenza permetta di conservare e ottenere informazioni quantitative e qualitative sulle caratteristiche dei tessuti indagati, stimare la forza dell’osso e prevedere il rischio di frattura”.

L’approfondimento conclude sottolineando che “dagli studi osservazionali analizzati emerge come la REMS raggiunga un buon livello di accuratezza e precisione, sia un buon predittore del rischio di fratture da fragilità e possa migliorare la diagnosi di osteoporosi nella routine clinica”.

L’osteoporosi rappresenta il paradigma perfetto della patologia cronica silente: a lungo asintomatica, quando si verifica una frattura l’impatto clinico è molto spesso significativo sulla qualità di vita del paziente, come pure lo è l’impatto economico. Per queste ragioni è importante comprendere quali possano essere i più efficaci algoritmi di gestione dei pazienti a rischio di fragilità scheletrica in modo tale che la continuità terapeutica non venga compromessa in questo difficile periodo.

Per un approfondimento mirato rimandiamo al capitolo 1 Come continuare a gestire la fragilità ossea in epoca COVID-19 del nostro active book “Le risposte ai quesiti del Medico di Medicina Generale”.

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Ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2022

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