Le indicazioni dell’American Heart Association per ridurre il...

I cardiologi statunitensi indicano il periodo post partum come...

Le indicazioni dell’American Heart Association per ridurre il rischio cardiovascolare in gravidanza e dopo il parto

I cardiologi statunitensi indicano il periodo post partum come il momento ideale per monitorare il rischio cardiovascolare e iniziare un’adeguata prevenzione nelle donne che hanno avuto una modificazione dei fattori di rischio durante la gravidanza, come ipertensione e diabete gestazionale

Le indicazioni dell’American Heart AssociationL’American Heart Association (AHA) ha recentemente pubblicato un documento (1) in cui vengono riviste le attuali evidenze scientifiche sulle strategie di prevenzione del rischio cardiovascolare in gravidanza e dopo il parto, sulla gestione della pressione arteriosa e sugli interventi sullo stile di vita.

Disturbi ipertensivi, diabete gestazionale, obesità e altri problemi di salute durante la gravidanza (Adverse pregnancy outcomes, APO) interessano una percentuale compresa tra il 10 ed il 20% delle gestanti a seconda della razza e dell'etnia. Queste condizioni aumentano il rischio di sviluppare  patologie acute e croniche dopo il parto, come malattie cardiache, ictus, malattia renale cronica e demenza vascolare.

Il documento dell’AHA traccia un quadro delle APO più comuni e delle possibili conseguenze. L’ipertensione gestazionale è la complicanza più diffusa durante la gravidanza e negli ultimi due decenni si è verificato un aumento di incidenza di preeclampsia, una condizione caratterizzata da ipertensione e proteinuria elevata.

Le donne con disturbi ipertensivi della gravidanza hanno un rischio da due a quattro volte maggiore, rispetto alle donne con valori normali della pressione arteriosa, di sviluppare ipertensione cronica nel periodo compreso tra 2 e 7 anni dopo il parto.

Le donne che hanno avuto il diabete gestazionale hanno una probabilità 8 volte maggiore di sviluppare un successivo diabete di tipo 2 rispetto a quelle senza diabete gestazionale.

Le donne con una storia di uno o più APO possono avere infarto e ictus in età più giovane, rispetto alle donne che non hanno avuto complicazioni durante la gravidanza.

Per queste ragioni il periodo post-partum rappresenta il momento opportuno per monitorare le donne che durante la gestazione sono andate incontro ad APO ed instaurare eventuali terapie preventive.

In particolare, il quarto trimestre, definito come le 12 settimane successive al parto, ha un grande potenziale per migliorare la salute cardiovascolare e rappresenta il momento ideale per coinvolgere i soggetti post-partum nelle cure per ridurre la morbilità materna e migliorare le transizioni assistenziali. Il concetto di quarto trimestre può essere ulteriormente esteso al primo anno dopo il parto come momento critico per valutare il rischio CVD a lungo termine e per implementare cambiamenti nello stile di vita al fine di migliorare la salute cardiovascolare materna lungo tutto il corso della vita con un potenziale impatto a valle sulla salute cardiovascolare della prole.

Gli interventi per mitigare gli effetti, a breve e lungo termine, sulla salute cardiovascolare associati agli APO possono essere molto efficaci; in particolare gli esperti fanno riferimento ai Life’s Essential 8, le misure chiave per migliorare e mantenere la salute cardiovascolare consigliate dall'AHA che comprendono: sana alimentazione, sonno, attività fisica, astensione dal fumo e tenere sotto controllo peso, colesterolo, glicemia e pressione sanguigna.

 

1. Lewey J, Beckie TM, Brown HL, et al. Opportunities in the Postpartum Period to Reduce Cardiovascular Disease Risk After Adverse Pregnancy Outcomes: A Scientific Statement From the American Heart Association. Circulation. 2024 Feb 13;149(7):e330-e346

Le indicazioni dell’American Heart AssociationL’American Heart Association (AHA) ha recentemente pubblicato un documento (1) in cui vengono riviste le attuali evidenze scientifiche sulle strategie di prevenzione del rischio cardiovascolare in gravidanza e dopo il parto, sulla gestione della pressione arteriosa e sugli interventi sullo stile di vita.

Disturbi ipertensivi, diabete gestazionale, obesità e altri problemi di salute durante la gravidanza (Adverse pregnancy outcomes, APO) interessano una percentuale compresa tra il 10 ed il 20% delle gestanti a seconda della razza e dell'etnia. Queste condizioni aumentano il rischio di sviluppare  patologie acute e croniche dopo il parto, come malattie cardiache, ictus, malattia renale cronica e demenza vascolare.

Il documento dell’AHA traccia un quadro delle APO più comuni e delle possibili conseguenze. L’ipertensione gestazionale è la complicanza più diffusa durante la gravidanza e negli ultimi due decenni si è verificato un aumento di incidenza di preeclampsia, una condizione caratterizzata da ipertensione e proteinuria elevata.

Le donne con disturbi ipertensivi della gravidanza hanno un rischio da due a quattro volte maggiore, rispetto alle donne con valori normali della pressione arteriosa, di sviluppare ipertensione cronica nel periodo compreso tra 2 e 7 anni dopo il parto.

Le donne che hanno avuto il diabete gestazionale hanno una probabilità 8 volte maggiore di sviluppare un successivo diabete di tipo 2 rispetto a quelle senza diabete gestazionale.

Le donne con una storia di uno o più APO possono avere infarto e ictus in età più giovane, rispetto alle donne che non hanno avuto complicazioni durante la gravidanza.

Per queste ragioni il periodo post-partum rappresenta il momento opportuno per monitorare le donne che durante la gestazione sono andate incontro ad APO ed instaurare eventuali terapie preventive.

In particolare, il quarto trimestre, definito come le 12 settimane successive al parto, ha un grande potenziale per migliorare la salute cardiovascolare e rappresenta il momento ideale per coinvolgere i soggetti post-partum nelle cure per ridurre la morbilità materna e migliorare le transizioni assistenziali. Il concetto di quarto trimestre può essere ulteriormente esteso al primo anno dopo il parto come momento critico per valutare il rischio CVD a lungo termine e per implementare cambiamenti nello stile di vita al fine di migliorare la salute cardiovascolare materna lungo tutto il corso della vita con un potenziale impatto a valle sulla salute cardiovascolare della prole.

Gli interventi per mitigare gli effetti, a breve e lungo termine, sulla salute cardiovascolare associati agli APO possono essere molto efficaci; in particolare gli esperti fanno riferimento ai Life’s Essential 8, le misure chiave per migliorare e mantenere la salute cardiovascolare consigliate dall'AHA che comprendono: sana alimentazione, sonno, attività fisica, astensione dal fumo e tenere sotto controllo peso, colesterolo, glicemia e pressione sanguigna.

 

1. Lewey J, Beckie TM, Brown HL, et al. Opportunities in the Postpartum Period to Reduce Cardiovascular Disease Risk After Adverse Pregnancy Outcomes: A Scientific Statement From the American Heart Association. Circulation. 2024 Feb 13;149(7):e330-e346


Ultimo aggiornamento: 6 Marzo 2024

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