La colonizzazione di S. pneumoniae si associa ad alterate...

Secondo uno studio la colonizzazione pneumococcica compromette...

La colonizzazione di S. pneumoniae si associa ad alterate risposte immunitarie adattative contro SARS-CoV-2

Secondo uno studio la colonizzazione pneumococcica compromette l'immunità dell'ospite nei confronti di SARS-CoV-2 e solleva la questione se la colonizzazione asintomatica da S. pneumoniae consenta anche l’immune escape di altri virus respiratori e faciliti l'insorgenza di reinfezione.

La colonizzazione di S. pneumoniaeSebbene recenti dati epidemiologici suggeriscano che gli pneumococchi possano contribuire al rischio di malattia da SARS-CoV-2, raramente sono stati segnalati casi di coinfezione con Streptococcus pneumoniae in pazienti affetti da COVID-19 ricoverati. Questa apparente contraddizione può essere spiegata dalle interazioni tra SARS-CoV-2 e pneumococco nelle vie aeree superiori, con conseguente escape di SARS-CoV-2 dalle risposte immunitarie protettive dell'ospite.

Uno studio recentemente pubblicato su JCI The Journal of Clinical Investigation ha valutato la relazione di questi due agenti patogeni respiratori in due coorti distinte composte da operatori sanitari con infezione da SARS-CoV-2 asintomatica o lievemente sintomatica identificata mediante screening sistematico e da pazienti con malattia da moderata a grave che si sono presentati in ospedale. Gli autori hanno valutato l'effetto della coinfezione sull'anticorpo dell'ospite, sulle risposte cellulari ed infiammatorie al virus.

In entrambe le coorti, la colonizzazione pneumococcica è risultata associata a una diminuzione delle risposte immunitarie antivirali, che ha influenzato principalmente i livelli di IgA tra gli individui con infezione lieve o asintomatica e le risposte della memoria cellulare nei pazienti infetti.

I risultati suggeriscono che S. pneumoniae compromette l'immunità dell'ospite nei confronti di SARS-CoV-2 e solleva la questione se la colonizzazione asintomatica da pneumococco (carriage) consenta anche l’immune escape di altri virus respiratori e faciliti l'insorgenza di reinfezione.

La colonizzazione di S. pneumoniaeSebbene recenti dati epidemiologici suggeriscano che gli pneumococchi possano contribuire al rischio di malattia da SARS-CoV-2, raramente sono stati segnalati casi di coinfezione con Streptococcus pneumoniae in pazienti affetti da COVID-19 ricoverati. Questa apparente contraddizione può essere spiegata dalle interazioni tra SARS-CoV-2 e pneumococco nelle vie aeree superiori, con conseguente escape di SARS-CoV-2 dalle risposte immunitarie protettive dell'ospite.

Uno studio recentemente pubblicato su JCI The Journal of Clinical Investigation ha valutato la relazione di questi due agenti patogeni respiratori in due coorti distinte composte da operatori sanitari con infezione da SARS-CoV-2 asintomatica o lievemente sintomatica identificata mediante screening sistematico e da pazienti con malattia da moderata a grave che si sono presentati in ospedale. Gli autori hanno valutato l'effetto della coinfezione sull'anticorpo dell'ospite, sulle risposte cellulari ed infiammatorie al virus.

In entrambe le coorti, la colonizzazione pneumococcica è risultata associata a una diminuzione delle risposte immunitarie antivirali, che ha influenzato principalmente i livelli di IgA tra gli individui con infezione lieve o asintomatica e le risposte della memoria cellulare nei pazienti infetti.

I risultati suggeriscono che S. pneumoniae compromette l'immunità dell'ospite nei confronti di SARS-CoV-2 e solleva la questione se la colonizzazione asintomatica da pneumococco (carriage) consenta anche l’immune escape di altri virus respiratori e faciliti l'insorgenza di reinfezione.


Ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2022

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