Integratori nei pazienti oncologici: una pratica diffusa ma...

L’utilizzo di erbe e di integratori da parte di chi è in cura...

Integratori nei pazienti oncologici: una pratica diffusa ma senza evidenze scientifiche a supporto

L’utilizzo di erbe e di integratori da parte di chi è in cura per un tumore è piuttosto diffuso ma potrebbe interferire con le terapie. È fondamentale che i pazienti si consultino con il proprio medico senza affidarsi a passaparola ed informazioni reperite online.

Integratori nei pazienti oncologici: una pratica diffusa ma senza evidenze scientifiche a supportoPazienti oncologici in follow-up frequentemente assumono integratori alimentari a base di calcio, vitamine - in particolare C e D - curcuma, aglio, zinco, ferro, acidi grassi Omega 3, supplementi a base di erbe e minerali.

Un recente studio inglese ha dimostrato che le donne con tumore della mammella assumevano integratori più frequentemente di pazienti affetti da neoplasie del colon o della prostata (46.7% vs 28.8% e 36.4%, rispettivamente).

Riduzione del rischio di recidiva e/o di osteoporosi sono risultate essere le ragioni che più frequentemente portavano le donne ad assumere integratori.

Un altro lavoro italiano ha riportato risultati simili: oltre il 50% delle pazienti riferiva di assumere almeno un integratore, in prevalenza vitamine. A differenza dallo studio inglese, il controllo degli effetti collaterali delle terapie era la motivazione più frequentemente riportata a sostegno di tale scelta. Nella maggior parte dei casi, le informazioni circa l’assunzione di integratori derivavano da internet e, soltanto un terzo delle pazienti ne dava informazione al proprio oncologo di riferimento.

Infine, da un altro studio di recente pubblicazione che ha coinvolto in gran parte donne con neoplasie della mammella è emerso che l'84% delle partecipanti assumeva regolarmente integratori durante le terapie. Incrociando i dati relativi ai supplementi assunti con quelli relativi alle tipologie di chemioterapici utilizzati è emerso che le potenziali interazioni erano moderate nel 54% dei casi ed importanti nel 38%.

I dati di questi studi dimostrano un elevato utilizzo di integratori da parte di pazienti oncologici in follow-up, a fronte di una totale assenza di evidenze scientifiche a supporto.

L’assunzione di integratori e di prodotti “naturali” potrebbe interferire con le cure in corso e distogliere i pazienti da seguire una dieta equilibrata e dal praticare attività fisica, che, al contrario, hanno dimostrato di essere utili nel prevenire o risolvere le carenze nutrizionali,
conseguire o mantenere un peso sano, preservare la massa corporea magra, ridurre al minimo gli effetti legati alla nutrizione e massimizzare la qualità della vita.

Integratori nei pazienti oncologici: una pratica diffusa ma senza evidenze scientifiche a supportoPazienti oncologici in follow-up frequentemente assumono integratori alimentari a base di calcio, vitamine - in particolare C e D - curcuma, aglio, zinco, ferro, acidi grassi Omega 3, supplementi a base di erbe e minerali.

Un recente studio inglese ha dimostrato che le donne con tumore della mammella assumevano integratori più frequentemente di pazienti affetti da neoplasie del colon o della prostata (46.7% vs 28.8% e 36.4%, rispettivamente).

Riduzione del rischio di recidiva e/o di osteoporosi sono risultate essere le ragioni che più frequentemente portavano le donne ad assumere integratori.

Un altro lavoro italiano ha riportato risultati simili: oltre il 50% delle pazienti riferiva di assumere almeno un integratore, in prevalenza vitamine. A differenza dallo studio inglese, il controllo degli effetti collaterali delle terapie era la motivazione più frequentemente riportata a sostegno di tale scelta. Nella maggior parte dei casi, le informazioni circa l’assunzione di integratori derivavano da internet e, soltanto un terzo delle pazienti ne dava informazione al proprio oncologo di riferimento.

Infine, da un altro studio di recente pubblicazione che ha coinvolto in gran parte donne con neoplasie della mammella è emerso che l'84% delle partecipanti assumeva regolarmente integratori durante le terapie. Incrociando i dati relativi ai supplementi assunti con quelli relativi alle tipologie di chemioterapici utilizzati è emerso che le potenziali interazioni erano moderate nel 54% dei casi ed importanti nel 38%.

I dati di questi studi dimostrano un elevato utilizzo di integratori da parte di pazienti oncologici in follow-up, a fronte di una totale assenza di evidenze scientifiche a supporto.

L’assunzione di integratori e di prodotti “naturali” potrebbe interferire con le cure in corso e distogliere i pazienti da seguire una dieta equilibrata e dal praticare attività fisica, che, al contrario, hanno dimostrato di essere utili nel prevenire o risolvere le carenze nutrizionali,
conseguire o mantenere un peso sano, preservare la massa corporea magra, ridurre al minimo gli effetti legati alla nutrizione e massimizzare la qualità della vita.


Ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2022

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