Cambiamento climatico, scarsa qualità dell'aria ed effetti...

Un report di recente pubblicazione riconosce che i fattori...

Cambiamento climatico, scarsa qualità dell'aria ed effetti sulle persone con patologie respiratorie

Un report di recente pubblicazione riconosce che i fattori legati al clima esercitano un impatto significativo sulla salute dei polmoni e richiede soluzioni olistiche di politica sanitaria

Cambiamento climatico, scarsa qualità dell'aria ed effetti sulle persone con patologie respiratorieIn occasione della Giornata internazionale dell’aria pulita per i cieli blu, che si celebra ogni anno il 7 settembre, un report (1) svela nuovi spunti di riflessione sull’interazione tra qualità dell’aria, salute polmonare e disparità socioeconomiche.

Il report è supportato da Chiesi, che ha riunito a Milano un panel di professionisti sanitari, scienziati ambientali e associazioni di pazienti per presentare e discutere i principali risultati emersi dal documento nel corso dell’evento “Patient Perspectives on the Impact of Climate Change on Respiratory Wellbeing”.

Analizzando le esperienze di persone affette da malattie polmonari in Italia, Spagna, Germania, Francia e Regno Unito, il documento suggerisce che i fattori legati al clima hanno un impatto significativo sulla qualità di vita, non solo in termini di salute fisica, ma anche di benessere complessivo. Il sondaggio esplora, inoltre, il modo in cui questo impatto possa interagire con altri parametri sociali come l'istruzione, il reddito e lo stato socioeconomico complessivo, richiedendo soluzioni olistiche di politica sanitaria.

Nonostante i miglioramenti complessivi della qualità dell'aria registrati nei cinque Paesi, l'inquinamento atmosferico rimane una delle principali preoccupazioni per la salute degli europei. Ciò è stato confermato dalla percezione degli intervistati, il 69% dei quali ha dichiarato di ritenere che la situazione sia peggiorata negli ultimi cinque anni. Quando è stato chiesto di indicare le principali cause dell'inquinamento atmosferico, oltre il 40% ha sottolineato i fattori legati al cambiamento climatico, in particolare gli eventi meteorologici estremi, come le ondate di calore e l'aumento delle concentrazioni di pollini.

La percezione dell’impatto della cattiva qualità dell'aria è sensibilmente più alta nelle città che nelle campagne. Il 35% degli intervistati nei centri urbani afferma che la cattiva qualità dell'aria ha influito molto sui sintomi e solo il 5% ha affermato che non ha influito per nulla. Ci sono, inoltre, maggiori probabilità che gli intervistati residenti nelle aree urbane ritengano che gli spostamenti per andare al lavoro, l'attività fisica all'aperto e al chiuso e la semplice permanenza in casa peggiorino la loro condizione polmonare.

Oltre alla salute fisica, la qualità dell'aria mette a dura prova anche il benessere complessivo dei pazienti. I pazienti che vivono in aree con scarsa qualità dell'aria hanno maggiori probabilità di temere un peggioramento della propria salute rispetto a quelli che vivono in aree con buona qualità dell'aria (rispettivamente il 44% vs il 28%). La scarsa qualità dell'aria può costituire un ulteriore ostacolo al miglioramento della salute dei pazienti: oltre la metà degli intervistati in contesti con bassa qualità dell'aria riferisce di aver evitato attività all'aperto, sia di tipo fisico che sociale, che avrebbero potuto avere un impatto positivo sul loro benessere.

Sulla base di questi risultati, Chiesi presenta le seguenti raccomandazioni programmatiche:

  • Riconoscere l'impatto dei fattori legati al clima, come le ondate di calore e l'aumento delle concentrazioni di pollini, sulla qualità di vita complessiva dei pazienti affetti da patologie respiratorie, senza limitarsi alla sola salute polmonare
  • Prevedere che il cambiamento climatico possa ulteriormente aggravare questi problemi e quindi promuovere politiche sanitarie olistiche legate al clima
  • Affrontare le esigenze specifiche dei pazienti affetti da malattie respiratorie nell'ambito di strategie più ampie di adattamento al clima e di equità sanitaria, incentrate su: educazione dell’opinione pubblica sull'impatto dei cambiamenti climatici sulla salute respiratoria, miglioramento dell'equità di accesso all'assistenza sanitaria e fornitura di un supporto personalizzato alle persone affette da malattie respiratorie durante gli eventi meteorologici estremi
  • Incoraggiare i principali attori della catena del valore dell'assistenza sanitaria ad adottare pratiche sostenibili che riducano l'impatto ambientale e promuovano la salute delle vie respiratorie
  • Facilitare la collaborazione e promuovere il dialogo tra operatori sanitari, esperti ambientali, rappresentanti del mondo dell’industria e delle comunità e gruppi di difesa dei pazienti. Ciò consentirà di formulare politiche per la salute respiratoria sulla base di prospettive diverse, culturalmente sensibili ed efficaci nel mitigare gli effetti nefasti del cambiamento climatico sulla salute respiratoria
  • Dare priorità a ricerche che esaminino l'intersezione tra salute respiratoria e cambiamenti climatici, ossia i rischi specifici, le vulnerabilità e le strategie di adattamento per le persone affette da patologie respiratorie.

"La crisi climatica è anche una crisi sanitaria. Il report sottolinea la necessità di inglobare il punto di vista dei pazienti e le loro esperienze reali nella valutazione degli elementi che, insieme, contribuiscono al benessere dei pazienti, e di tenerne conto nello sviluppo di soluzioni", ha dichiarato Carmen Dell’Anna, Head of Global Medical Affairs del Gruppo Chiesi. "I responsabili politici devono considerare che i fattori climatici e quelli socio-economici interagiscono e possono esercitare un impatto sulla salute e sul benessere dei pazienti. Noi di Chiesi ci impegniamo a promuovere una maggiore comprensione dei determinanti ambientali delle malattie respiratorie e a intraprendere azioni chiare in tal senso, che non si limitino al solo trattamento dei sintomi."

 

1. Economist Impact. Cleaner air, clearer lungs, better lives: exploring the intersection of air quality, health inequalities and lung health. Londra: Economist Impact, 2023. Disponibile presso: https://impact.economist.com/perspectives/health/cleaner-air-clearer-lungs-better-lives

Cambiamento climatico, scarsa qualità dell'aria ed effetti sulle persone con patologie respiratorieIn occasione della Giornata internazionale dell’aria pulita per i cieli blu, che si celebra ogni anno il 7 settembre, un report (1) svela nuovi spunti di riflessione sull’interazione tra qualità dell’aria, salute polmonare e disparità socioeconomiche.

Il report è supportato da Chiesi, che ha riunito a Milano un panel di professionisti sanitari, scienziati ambientali e associazioni di pazienti per presentare e discutere i principali risultati emersi dal documento nel corso dell’evento “Patient Perspectives on the Impact of Climate Change on Respiratory Wellbeing”.

Analizzando le esperienze di persone affette da malattie polmonari in Italia, Spagna, Germania, Francia e Regno Unito, il documento suggerisce che i fattori legati al clima hanno un impatto significativo sulla qualità di vita, non solo in termini di salute fisica, ma anche di benessere complessivo. Il sondaggio esplora, inoltre, il modo in cui questo impatto possa interagire con altri parametri sociali come l'istruzione, il reddito e lo stato socioeconomico complessivo, richiedendo soluzioni olistiche di politica sanitaria.

Nonostante i miglioramenti complessivi della qualità dell'aria registrati nei cinque Paesi, l'inquinamento atmosferico rimane una delle principali preoccupazioni per la salute degli europei. Ciò è stato confermato dalla percezione degli intervistati, il 69% dei quali ha dichiarato di ritenere che la situazione sia peggiorata negli ultimi cinque anni. Quando è stato chiesto di indicare le principali cause dell'inquinamento atmosferico, oltre il 40% ha sottolineato i fattori legati al cambiamento climatico, in particolare gli eventi meteorologici estremi, come le ondate di calore e l'aumento delle concentrazioni di pollini.

La percezione dell’impatto della cattiva qualità dell'aria è sensibilmente più alta nelle città che nelle campagne. Il 35% degli intervistati nei centri urbani afferma che la cattiva qualità dell'aria ha influito molto sui sintomi e solo il 5% ha affermato che non ha influito per nulla. Ci sono, inoltre, maggiori probabilità che gli intervistati residenti nelle aree urbane ritengano che gli spostamenti per andare al lavoro, l'attività fisica all'aperto e al chiuso e la semplice permanenza in casa peggiorino la loro condizione polmonare.

Oltre alla salute fisica, la qualità dell'aria mette a dura prova anche il benessere complessivo dei pazienti. I pazienti che vivono in aree con scarsa qualità dell'aria hanno maggiori probabilità di temere un peggioramento della propria salute rispetto a quelli che vivono in aree con buona qualità dell'aria (rispettivamente il 44% vs il 28%). La scarsa qualità dell'aria può costituire un ulteriore ostacolo al miglioramento della salute dei pazienti: oltre la metà degli intervistati in contesti con bassa qualità dell'aria riferisce di aver evitato attività all'aperto, sia di tipo fisico che sociale, che avrebbero potuto avere un impatto positivo sul loro benessere.

Sulla base di questi risultati, Chiesi presenta le seguenti raccomandazioni programmatiche:

  • Riconoscere l'impatto dei fattori legati al clima, come le ondate di calore e l'aumento delle concentrazioni di pollini, sulla qualità di vita complessiva dei pazienti affetti da patologie respiratorie, senza limitarsi alla sola salute polmonare
  • Prevedere che il cambiamento climatico possa ulteriormente aggravare questi problemi e quindi promuovere politiche sanitarie olistiche legate al clima
  • Affrontare le esigenze specifiche dei pazienti affetti da malattie respiratorie nell'ambito di strategie più ampie di adattamento al clima e di equità sanitaria, incentrate su: educazione dell’opinione pubblica sull'impatto dei cambiamenti climatici sulla salute respiratoria, miglioramento dell'equità di accesso all'assistenza sanitaria e fornitura di un supporto personalizzato alle persone affette da malattie respiratorie durante gli eventi meteorologici estremi
  • Incoraggiare i principali attori della catena del valore dell'assistenza sanitaria ad adottare pratiche sostenibili che riducano l'impatto ambientale e promuovano la salute delle vie respiratorie
  • Facilitare la collaborazione e promuovere il dialogo tra operatori sanitari, esperti ambientali, rappresentanti del mondo dell’industria e delle comunità e gruppi di difesa dei pazienti. Ciò consentirà di formulare politiche per la salute respiratoria sulla base di prospettive diverse, culturalmente sensibili ed efficaci nel mitigare gli effetti nefasti del cambiamento climatico sulla salute respiratoria
  • Dare priorità a ricerche che esaminino l'intersezione tra salute respiratoria e cambiamenti climatici, ossia i rischi specifici, le vulnerabilità e le strategie di adattamento per le persone affette da patologie respiratorie.

"La crisi climatica è anche una crisi sanitaria. Il report sottolinea la necessità di inglobare il punto di vista dei pazienti e le loro esperienze reali nella valutazione degli elementi che, insieme, contribuiscono al benessere dei pazienti, e di tenerne conto nello sviluppo di soluzioni", ha dichiarato Carmen Dell’Anna, Head of Global Medical Affairs del Gruppo Chiesi. "I responsabili politici devono considerare che i fattori climatici e quelli socio-economici interagiscono e possono esercitare un impatto sulla salute e sul benessere dei pazienti. Noi di Chiesi ci impegniamo a promuovere una maggiore comprensione dei determinanti ambientali delle malattie respiratorie e a intraprendere azioni chiare in tal senso, che non si limitino al solo trattamento dei sintomi."

 

1. Economist Impact. Cleaner air, clearer lungs, better lives: exploring the intersection of air quality, health inequalities and lung health. Londra: Economist Impact, 2023. Disponibile presso: https://impact.economist.com/perspectives/health/cleaner-air-clearer-lungs-better-lives


Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio 2024

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