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Caldo record, le raccomandazioni SIPREC per i pazienti cardiovascolari

Per aiutare le persone con malattia cardiovascolare ad affrontare il caldo eccezionale di questi giorni, la Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare (SIPREC) ha definito alcune buone norme da seguire

Caldo record, le raccomandazioni SIPREC per i pazienti cardiovascolariLa risposta alle temperature elevate è la vasodilatazione, ossia la dilatazione delle arterie che promuove la riduzione della pressione arteriosa e la sudorazione con perdita di liquidi ed elettroliti, spiega una nota. Questo può causare improvvisi fenomeni ipotensivi, collegati alla bassa pressione, e determinare stati lipotimici, forte astenia, in qualche caso vere e proprie sincopi.

Per evitare la vasodilatazione occorre idratarsi bene e frequentemente e cercare di non esporsi eccessivamente al caldo. Questi principi valgono soprattutto al mare: passare rapidamente dal caldo al freddo del mare (o da ambienti caldi ad ambienti condizionati freddi) può comportare un repentino passaggio dalla vasodilatazione alla vasocostrizione, determinando conseguenze pericolose, sia nei pazienti cardiopatici che nei soggetti sani.

La seconda precauzione è limitare l’esercizio fisico nelle ore più calde. La pratica dello sport deve essere compatibile con condizioni climatiche più sicure.

Un ulteriore problema può essere quello legato all’utilizzo delle mascherine. Con un grande caldo e un’elevata sudorazione, le mascherine possono accentuare problemi di respirazione ed esporre maggiormente i pazienti cardiopatici a crisi respiratorie o lipotimie, a causa di un ridotto apporto di sangue ossigenato al cervello, del calo della pressione e dell’ossigenazione ridotta in ambienti umidi ed affollati. Ciò non implica un abbandono dell’uso della mascherina, ma una maggiore consapevolezza delle limitazioni soprattutto legate ad un aumentato impegno fisico per i pazienti cardiopatici.

Tra i pazienti che prendono farmaci, due categorie meritano particolare attenzione. Chi prende farmaci anti-ipertensivi: rispettando l’aderenza alle prescrizioni del medico e consultandolo specificamente, è possibile applicare degli aggiustamenti posologici, riducendo il dosaggio e, in alcuni casi, se i valori pressori sono troppo bassi, interrompendo saltuariamente ed in modo controllato la somministrazione. Queste variazioni sono sempre da concordare con il proprio medico ed implicano automaticamente la necessità di misurare la pressione più frequentemente.

La seconda categoria di pazienti che richiedono maggiore attenzione sono coloro che fanno uso di diuretici. A causa della perdita di liquidi e di sali dovuta alla sudorazione, molto frequente nei soggetti con ipertensione e scompenso cardiaco, si rischia di incorrere in disidratazione e perdita di elettroliti, rendendo opportuna una rimodulazione della terapia con i diuretici o comunque una supplementazione idro-elettrica.

Un’altra raccomandazione riguarda la montagna, che nei soggetti cardiopatici determina una riduzione dell’ossigenazione del sangue. Un’eventuale vacanza montana deve essere affrontata con parametri che garantiscano alcune precauzioni: arrivare a un’altitudine di non oltre 1000-1200 metri; salire in progressione, prevedere una sosta di qualche ora ogni 500-600 metri.

L’alimentazione deve caratterizzarsi per essere leggera e “colorata”, ossia con una quantità significativa di frutta e verdura, che contengono potassio, calcio, magnesio, fondamentali per fornire all’organismo gli ioni necessari per la salute dell’apparato cardiovascolare e in grado di favorire una più veloce digestione.

Si deve rispettare l’aderenza terapeutica e disporre delle adeguate prescrizioni anche nel periodo estivo.

Per i pazienti cardiopatici, si devono limitare temporaneamente i periodi di soggiorno in luoghi troppo isolati e lontani da presidi sanitari.

Caldo record, le raccomandazioni SIPREC per i pazienti cardiovascolariLa risposta alle temperature elevate è la vasodilatazione, ossia la dilatazione delle arterie che promuove la riduzione della pressione arteriosa e la sudorazione con perdita di liquidi ed elettroliti, spiega una nota. Questo può causare improvvisi fenomeni ipotensivi, collegati alla bassa pressione, e determinare stati lipotimici, forte astenia, in qualche caso vere e proprie sincopi.

Per evitare la vasodilatazione occorre idratarsi bene e frequentemente e cercare di non esporsi eccessivamente al caldo. Questi principi valgono soprattutto al mare: passare rapidamente dal caldo al freddo del mare (o da ambienti caldi ad ambienti condizionati freddi) può comportare un repentino passaggio dalla vasodilatazione alla vasocostrizione, determinando conseguenze pericolose, sia nei pazienti cardiopatici che nei soggetti sani.

La seconda precauzione è limitare l’esercizio fisico nelle ore più calde. La pratica dello sport deve essere compatibile con condizioni climatiche più sicure.

Un ulteriore problema può essere quello legato all’utilizzo delle mascherine. Con un grande caldo e un’elevata sudorazione, le mascherine possono accentuare problemi di respirazione ed esporre maggiormente i pazienti cardiopatici a crisi respiratorie o lipotimie, a causa di un ridotto apporto di sangue ossigenato al cervello, del calo della pressione e dell’ossigenazione ridotta in ambienti umidi ed affollati. Ciò non implica un abbandono dell’uso della mascherina, ma una maggiore consapevolezza delle limitazioni soprattutto legate ad un aumentato impegno fisico per i pazienti cardiopatici.

Tra i pazienti che prendono farmaci, due categorie meritano particolare attenzione. Chi prende farmaci anti-ipertensivi: rispettando l’aderenza alle prescrizioni del medico e consultandolo specificamente, è possibile applicare degli aggiustamenti posologici, riducendo il dosaggio e, in alcuni casi, se i valori pressori sono troppo bassi, interrompendo saltuariamente ed in modo controllato la somministrazione. Queste variazioni sono sempre da concordare con il proprio medico ed implicano automaticamente la necessità di misurare la pressione più frequentemente.

La seconda categoria di pazienti che richiedono maggiore attenzione sono coloro che fanno uso di diuretici. A causa della perdita di liquidi e di sali dovuta alla sudorazione, molto frequente nei soggetti con ipertensione e scompenso cardiaco, si rischia di incorrere in disidratazione e perdita di elettroliti, rendendo opportuna una rimodulazione della terapia con i diuretici o comunque una supplementazione idro-elettrica.

Un’altra raccomandazione riguarda la montagna, che nei soggetti cardiopatici determina una riduzione dell’ossigenazione del sangue. Un’eventuale vacanza montana deve essere affrontata con parametri che garantiscano alcune precauzioni: arrivare a un’altitudine di non oltre 1000-1200 metri; salire in progressione, prevedere una sosta di qualche ora ogni 500-600 metri.

L’alimentazione deve caratterizzarsi per essere leggera e “colorata”, ossia con una quantità significativa di frutta e verdura, che contengono potassio, calcio, magnesio, fondamentali per fornire all’organismo gli ioni necessari per la salute dell’apparato cardiovascolare e in grado di favorire una più veloce digestione.

Si deve rispettare l’aderenza terapeutica e disporre delle adeguate prescrizioni anche nel periodo estivo.

Per i pazienti cardiopatici, si devono limitare temporaneamente i periodi di soggiorno in luoghi troppo isolati e lontani da presidi sanitari.


Ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2022

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