Associazione tra vaccinazione contro influenza e Pneumococco e...

Secondo uno studio italiano chi non è vaccinato contro il virus...

Associazione tra vaccinazione contro influenza e Pneumococco e positività a SARS-CoV-2

Secondo uno studio italiano chi non è vaccinato contro il virus dell’influenza o dello Pneumococco si infetterebbe di più con Sars-CoV-2, mentre i soggetti vaccinati risulterebbero maggiormente protetti.

Associazione tra vaccinazione contro influenza e Pneumococco e positività a SARS-CoV-2Da un recente studio (1) pubblicato sulla rivista Vaccine da ricercatori italiani emerge un dato interessante: chi non è vaccinato contro il virus dell’influenza o dello Pneumococco si infetta di più con Sars-CoV-2, mentre i soggetti vaccinati risultano maggiormente protetti.

Il lavoro riporta i dati dell’indagine trasversale web-based EPICOVID19, condotta da aprile 2020 su 170.731 individui di età <65 anni e 28.097 ≥65 anni. Le vaccinazioni antinfluenzali e anti-pneumococciche sono state ricevute, rispettivamente, dal 16% e dal 2% dei soggetti di età <65 anni e dal 53% e 13% di quelli di età ≥65 anni. La positività al test SARS-CoV-2 è stata segnalata da 6680 partecipanti. Le vaccinazioni anti-pneumococciche ed antinfluenzali erano associate a una ridotta probabilità di un test positivo per SARS-CoV-2 nei partecipanti più giovani, mentre una probabilità significativamente inferiore di un risultato positivo del test è stata rilevata negli individui di età ≥65 anni che hanno ricevuto la vaccinazione anti-pneumococcica.

L'analisi dei dati raccolti dall'indagine EPICOVID19 suggerisce, quindi, che la vaccinazione anti-pneumococcica e, in misura minore, quella influenzale sono associate ad una minore probabilità di infezione da SARS-CoV-2.

Questi risultati, pur da confermare in studi futuri, supportano la necessità di programmi di salute pubblica per migliorare la campagna di vaccinazione anti-pneumococco e influenzale nei prossimi mesi, considerando che più coinfezioni respiratorie possono spesso portare, soprattutto in età avanzata, ad insufficienza respiratoria fatale. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata, in particolare, alle categorie di individui più vulnerabili che sono a maggior rischio di una prognosi COVID-19 negativa.

Secondo il professor Massimo Galli, responsabile della Divisione Malattie Infettive 3 dell’Ospedale Sacco di Milano, e tra gli autori dello studio il messaggio da comunicare è quello di vaccinarsi il prima possibile, in autunno, contro l’influenza e le infezioni da Pneumococco.

Per approfondire: Risorse web di riferimento su vaccinazioni e vaccini

1. Noale M, Trevisan C, Maggi S, Antonelli Incalzi R, Pedone C, Di Bari M, Adorni F, Jesuthasan N, Sojic A, Galli M, Giacomelli A, Molinaro S, Bianchi F, Mastroianni C, Prinelli F, Group, O.E.W. The Association between Influenza and Pneumococcal Vaccinations and SARS-Cov-2 Infection: Data from the EPICOVID19 Web-Based Survey. Vaccines 2020, 8, 471.

Associazione tra vaccinazione contro influenza e Pneumococco e positività a SARS-CoV-2Da un recente studio (1) pubblicato sulla rivista Vaccine da ricercatori italiani emerge un dato interessante: chi non è vaccinato contro il virus dell’influenza o dello Pneumococco si infetta di più con Sars-CoV-2, mentre i soggetti vaccinati risultano maggiormente protetti.

Il lavoro riporta i dati dell’indagine trasversale web-based EPICOVID19, condotta da aprile 2020 su 170.731 individui di età <65 anni e 28.097 ≥65 anni. Le vaccinazioni antinfluenzali e anti-pneumococciche sono state ricevute, rispettivamente, dal 16% e dal 2% dei soggetti di età <65 anni e dal 53% e 13% di quelli di età ≥65 anni. La positività al test SARS-CoV-2 è stata segnalata da 6680 partecipanti. Le vaccinazioni anti-pneumococciche ed antinfluenzali erano associate a una ridotta probabilità di un test positivo per SARS-CoV-2 nei partecipanti più giovani, mentre una probabilità significativamente inferiore di un risultato positivo del test è stata rilevata negli individui di età ≥65 anni che hanno ricevuto la vaccinazione anti-pneumococcica.

L'analisi dei dati raccolti dall'indagine EPICOVID19 suggerisce, quindi, che la vaccinazione anti-pneumococcica e, in misura minore, quella influenzale sono associate ad una minore probabilità di infezione da SARS-CoV-2.

Questi risultati, pur da confermare in studi futuri, supportano la necessità di programmi di salute pubblica per migliorare la campagna di vaccinazione anti-pneumococco e influenzale nei prossimi mesi, considerando che più coinfezioni respiratorie possono spesso portare, soprattutto in età avanzata, ad insufficienza respiratoria fatale. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata, in particolare, alle categorie di individui più vulnerabili che sono a maggior rischio di una prognosi COVID-19 negativa.

Secondo il professor Massimo Galli, responsabile della Divisione Malattie Infettive 3 dell’Ospedale Sacco di Milano, e tra gli autori dello studio il messaggio da comunicare è quello di vaccinarsi il prima possibile, in autunno, contro l’influenza e le infezioni da Pneumococco.

Per approfondire: Risorse web di riferimento su vaccinazioni e vaccini

1. Noale M, Trevisan C, Maggi S, Antonelli Incalzi R, Pedone C, Di Bari M, Adorni F, Jesuthasan N, Sojic A, Galli M, Giacomelli A, Molinaro S, Bianchi F, Mastroianni C, Prinelli F, Group, O.E.W. The Association between Influenza and Pneumococcal Vaccinations and SARS-Cov-2 Infection: Data from the EPICOVID19 Web-Based Survey. Vaccines 2020, 8, 471.

Ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2022

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