Asma, meglio giocare d’anticipo

Si stima che ne soffrano 3 milioni di persone in Italia, dal 5...

Asma, meglio giocare d’anticipo

Si stima che ne soffrano 3 milioni di persone in Italia, dal 5 al 7 per cento della popolazione. L’aderenza alla terapia rimane un problema: un paziente segue regolarmente le cure per non più di tre mesi l’anno

Asma, meglio giocare d’anticipoAct don’t react è una campagna di disease awareness rivolta a tutti i pazienti, indipendentemente dall’età, semplice, diretta, dal messaggio inequivocabile: “Non lasciare che i sintomi dell’asma rovinino il tuo momento speciale”. Per questo è importante agire subito e non aspettare che sia l’asma a fare la prima mossa.

“Quello che i pazienti non vogliono accettare – spiega Oliviero Rossi, della SOD di Immunoallergologia Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze - è che l’asma è una malattia cronica e va curata sempre, non solo al bisogno. Non è una vergogna avere l’asma e soprattutto non è un impedimento alla propria vita. Molti sportivi di altissimo livello ne soffrono, diversi sono diventati campioni olimpici”.

Secondo dati recenti sono circa 3 milioni gli italiani (5-7% della popolazione) ad avere una diagnosi di asma bronchiale in forma più o meno grave. L’aderenza alla terapia prescritta lascia però alquanto a desiderare: le cure non verrebbero seguite regolarmente dai pazienti, con una tendenza a dimenticare l’assunzione della terapia quando non sono presenti sintomi (6 teenager su 10, e 1 adulto su 2).

“La mancata aderenza è forse da ricercarsi nel carattere transitorio dei sintomi, che induce il paziente a disattendere le prescrizioni. - prosegue il prof. Rossi - Non sapendo che il mancato controllo farmacologico delle forme definite persistenti può portare a un aggravamento della patologia, che si manifesta con attacchi più gravi e difficili da gestire, con conseguenze sullo stato generale di salute e sulla qualità di vita. Si va dalla dispnea alla tosse e ai “sibili” lungo le vie respiratorie, conseguenti ai restringimenti al passaggio dell’aria causati dall’infiammazione. Particolare attenzione va prestata alla tosse, che nell’asma è quasi sempre secca e senza produzione di muco e può rappresentare il primo segnale d’allarme”.

L’asma è dunque una malattia cronica e ha bisogno di un trattamento di fondo.

“Siamo di fronte a infiammazione e broncocostrizione - dice Rossi - e i farmaci raccomandati sono fondamentalmente gli antinfiammatori (cortisonici) e i broncodilatatori, cui possono essere associati, a seconda della gravità, altri farmaci come gli antileucotrienici. È fondamentale comunque distinguere i diversi tipi di asma, capire grazie a test innovativi quali differenti proteine infiammatorie sono responsabili della malattia e di conseguenza quale terapia mirata deve essere somministrata per ogni singolo paziente. L’asma è un target della medicina personalizzata da quando abbiamo la possibilità di selezionare i pazienti utilizzando i biomarcatori, grazie ai quali possiamo identificare il meccanismo che provoca la malattia in un determinato paziente. Con una diagnosi precisa, la medicina personalizzata può garantire diversi vantaggi come la scelta della terapia più efficace e dell’inalatore più appropriato per ogni paziente”.

Asma, meglio giocare d’anticipoAct don’t react è una campagna di disease awareness rivolta a tutti i pazienti, indipendentemente dall’età, semplice, diretta, dal messaggio inequivocabile: “Non lasciare che i sintomi dell’asma rovinino il tuo momento speciale”. Per questo è importante agire subito e non aspettare che sia l’asma a fare la prima mossa.

“Quello che i pazienti non vogliono accettare – spiega Oliviero Rossi, della SOD di Immunoallergologia Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi di Firenze - è che l’asma è una malattia cronica e va curata sempre, non solo al bisogno. Non è una vergogna avere l’asma e soprattutto non è un impedimento alla propria vita. Molti sportivi di altissimo livello ne soffrono, diversi sono diventati campioni olimpici”.

Secondo dati recenti sono circa 3 milioni gli italiani (5-7% della popolazione) ad avere una diagnosi di asma bronchiale in forma più o meno grave. L’aderenza alla terapia prescritta lascia però alquanto a desiderare: le cure non verrebbero seguite regolarmente dai pazienti, con una tendenza a dimenticare l’assunzione della terapia quando non sono presenti sintomi (6 teenager su 10, e 1 adulto su 2).

“La mancata aderenza è forse da ricercarsi nel carattere transitorio dei sintomi, che induce il paziente a disattendere le prescrizioni. - prosegue il prof. Rossi - Non sapendo che il mancato controllo farmacologico delle forme definite persistenti può portare a un aggravamento della patologia, che si manifesta con attacchi più gravi e difficili da gestire, con conseguenze sullo stato generale di salute e sulla qualità di vita. Si va dalla dispnea alla tosse e ai “sibili” lungo le vie respiratorie, conseguenti ai restringimenti al passaggio dell’aria causati dall’infiammazione. Particolare attenzione va prestata alla tosse, che nell’asma è quasi sempre secca e senza produzione di muco e può rappresentare il primo segnale d’allarme”.

L’asma è dunque una malattia cronica e ha bisogno di un trattamento di fondo.

“Siamo di fronte a infiammazione e broncocostrizione - dice Rossi - e i farmaci raccomandati sono fondamentalmente gli antinfiammatori (cortisonici) e i broncodilatatori, cui possono essere associati, a seconda della gravità, altri farmaci come gli antileucotrienici. È fondamentale comunque distinguere i diversi tipi di asma, capire grazie a test innovativi quali differenti proteine infiammatorie sono responsabili della malattia e di conseguenza quale terapia mirata deve essere somministrata per ogni singolo paziente. L’asma è un target della medicina personalizzata da quando abbiamo la possibilità di selezionare i pazienti utilizzando i biomarcatori, grazie ai quali possiamo identificare il meccanismo che provoca la malattia in un determinato paziente. Con una diagnosi precisa, la medicina personalizzata può garantire diversi vantaggi come la scelta della terapia più efficace e dell’inalatore più appropriato per ogni paziente”.


Ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2022

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