Lo scorso anno una ricerca aveva dimostrato la capacità dei raggi UVC di uccidere il virus dopo un’esposizione di pochi secondi. Un secondo studio, da pochi giorni pubblicato in preprint, ha analizzato i raggi UVA e UVB ottenendo gli stessi risultati
Il crollo dei contagi in concomitanza con la bella stagione, proprio come era successo lo scorso anno, è un dato che non è passato inosservato. Certo quest’anno i vaccini hanno giocato un ruolo importante, tuttavia il caldo non può essere considerato solo una coincidenza. Un lavoro tutto italiano condotto dal Prof. Mario Clerici, docente di Patologia generale all’Università Statale di Milano e direttore scientifico dell’IRCCS di Milano Fondazione Don Gnocchi, insieme al gruppo di ricerca dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) ha posto l’attenzione sui raggi solari ottenendo risultati molti interessanti. Lo studio, facendo seguito a uno studio condotto dagli stessi Enti lo scorso anno sui raggi UVC, componente dei raggi solari che non arriva sulla terra, ha provato la capacità dei raggi UV-B/A, che arrivano sulla terra, di contrastare il virus SARS-Cov-2 distruggendolo in poche decine di secondi. Un risultato che potrebbe avere importanti implicazioni sulle strategie da adottare per gestire la pandemia e sui protocolli per prevenire l'infezione da SARS-Cov-2.
Ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2022
Password dimenticata
Indirizzo email non valido
Inserisca il suo indirizzo email. Riceverà un messaggio con il link per effettuare il reset della password.