Consensus Conference sulle Terapie Psicologiche per Ansia e...

Riconoscimento dei disturbi mentali comuni, accesso ai servizi e...

Consensus Conference sulle Terapie Psicologiche per Ansia e Depressione: il documento dell’ISS

Riconoscimento dei disturbi mentali comuni, accesso ai servizi e al trattamento potenziando la comunicazione, maggiore formazione dei professionisti sulla sintomatologia. Sono questi gli obiettivi fondamentali del documento pubblicato a cura dell’Istituto Superiore di Sanità e risultato del lavoro del Gruppo della Consensus Conference promossa dall’Università di Padova.

Consensus Conference sulle Terapie Psicologiche per Ansia e Depressione: il documento dell’ISSROUND TABLE: STATEMENT DISCUSSION & VOTING
G. Fabbrocini, M.C. Fargnoli, G. Girolomoni, G. Micali, A. Offidani, F. Prignano

Pubblicato il documento finale (1) redatto dall’Università degli studi di Padova con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità, presente nel comitato promotore, nei gruppi di esperti e nella giuria.

Sono tre le aree fondamentali inquadrate durante i lavori della Consensus.

Riconoscimento dei disturbi e piani di trattamento

Numerosi studi mostrano che un’elevata proporzione di pazienti con questi disturbi non viene trattata o non riceve comunque un trattamento adeguato. Tra i fattori alla base del mancato o inadeguato trattamento, vi è il mancato riconoscimento della presenza dei disturbi per la difficoltà di intercettarli all’esordio o comunque in fase precoce. In questa prospettiva un miglioramento nella loro precoce individuazione è un primo passo importante e in tal senso la Consensus suggerisce che tutti i servizi sanitari territoriali e i servizi di medicina penitenziaria siano considerabili, al pari dei servizi specialistici, luoghi direttamente coinvolti nell’individuazione degli assistiti con disturbi mentali comuni o a rischio di svilupparli.

Accesso ai servizi e al trattamento

Il fallimento nel trattare le persone con disturbi mentali comuni, non solo in Italia, è dovuto oltre che alla scarsa offerta di risposta anche alla scarsa domanda. Investire per promuovere una maggiore conoscenza e consapevolezza di questi disturbi e nella riduzione dello stigma a essi associato potrebbe essere una prima risposta sul versante della domanda. Le raccomandazioni della Consensus, propongono un investimento nella comunicazione rivolta e adattata ai diversi gruppi target (operatori sanitari, popolazione generale e mondo della scuola), sfruttando le potenzialità dei mass-media e dei social network nel rispetto rigoroso presupposti scientifici. Per agevolare l’accesso alle cure, l’uso di modalità innovative e più sostenibili, integrate nei percorsi di cura, come ad esempio la tele-psicologia, merita pure attenzione e ulteriori ricerche, anche considerato il contesto dell’attuale pandemia e i risultati di recenti meta-analisi che mostrano che esse possono indurre dei benefici.

Formazione accademica e scuole professionalizzanti

Viene sottolineata dalla Consensus la necessità di percorsi di alfabetizzazione sui disturbi mentali comuni nel corso di studi della laurea triennale in Psicologia e della laurea in Medicina e nei corsi post laurea a partire da quello previsto per i Medici di Medicina Generale. Per quanto riguarda la laurea in Psicologia ad indirizzo clinico, ha raccomandato l’inserimento di un approfondimento delle conoscenze sui quadri sintomatologici e i livelli di gravità di questi disturbi, nonché sui trattamenti sostenuti da prove di efficacia e, più in generale, sui principi e metodi dell’epidemiologia clinica in salute mentale. Infine, la Consensus sollecita un potenziamento della ricerca in salute mentale compresa quella sugli interventi psicologici che coinvolgono adulti, bambini, adolescenti e terza e quarta età.

“Le raccomandazioni di questa Consensus - commenta Silvio Brusaferro, presidente dell’ISS - giungono in un momento in cui la nostra vita è cambiata a causa della pandemia SARS-CoV-2 che verosimilmente ha avuto e avrà tra gli altri impatti possibili ripercussioni sull’equilibrio psichico ed emotivo. Esempi chiaramente evidenti sono gli operatori sanitari, maggiormente esposti a rischio di stress psicologico, le donne, i giovani preoccupati per il loro futuro, i familiari dei pazienti affetti da COVID-19 esposti a minacce di perdita di una persona cara, e i lavoratori che hanno subito conseguenze sul versante economico. L’obiettivo è continuare a lavorare per fornire a tutti un trattamento adeguato e favorire la miglior qualità di vita possibile”.

1. Gruppo di lavoro “Consensus sulle terapie psicologiche per ansia e depressione”. Consensus Conference sulle terapie psicologiche per ansia e depressione. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2022. (Consensus ISS1/2022).

Consensus Conference sulle Terapie Psicologiche per Ansia e Depressione: il documento dell’ISSROUND TABLE: STATEMENT DISCUSSION & VOTING
G. Fabbrocini, M.C. Fargnoli, G. Girolomoni, G. Micali, A. Offidani, F. Prignano

Pubblicato il documento finale (1) redatto dall’Università degli studi di Padova con il patrocinio dell’Istituto Superiore di Sanità, presente nel comitato promotore, nei gruppi di esperti e nella giuria.

Sono tre le aree fondamentali inquadrate durante i lavori della Consensus.

Riconoscimento dei disturbi e piani di trattamento

Numerosi studi mostrano che un’elevata proporzione di pazienti con questi disturbi non viene trattata o non riceve comunque un trattamento adeguato. Tra i fattori alla base del mancato o inadeguato trattamento, vi è il mancato riconoscimento della presenza dei disturbi per la difficoltà di intercettarli all’esordio o comunque in fase precoce. In questa prospettiva un miglioramento nella loro precoce individuazione è un primo passo importante e in tal senso la Consensus suggerisce che tutti i servizi sanitari territoriali e i servizi di medicina penitenziaria siano considerabili, al pari dei servizi specialistici, luoghi direttamente coinvolti nell’individuazione degli assistiti con disturbi mentali comuni o a rischio di svilupparli.

Accesso ai servizi e al trattamento

Il fallimento nel trattare le persone con disturbi mentali comuni, non solo in Italia, è dovuto oltre che alla scarsa offerta di risposta anche alla scarsa domanda. Investire per promuovere una maggiore conoscenza e consapevolezza di questi disturbi e nella riduzione dello stigma a essi associato potrebbe essere una prima risposta sul versante della domanda. Le raccomandazioni della Consensus, propongono un investimento nella comunicazione rivolta e adattata ai diversi gruppi target (operatori sanitari, popolazione generale e mondo della scuola), sfruttando le potenzialità dei mass-media e dei social network nel rispetto rigoroso presupposti scientifici. Per agevolare l’accesso alle cure, l’uso di modalità innovative e più sostenibili, integrate nei percorsi di cura, come ad esempio la tele-psicologia, merita pure attenzione e ulteriori ricerche, anche considerato il contesto dell’attuale pandemia e i risultati di recenti meta-analisi che mostrano che esse possono indurre dei benefici.

Formazione accademica e scuole professionalizzanti

Viene sottolineata dalla Consensus la necessità di percorsi di alfabetizzazione sui disturbi mentali comuni nel corso di studi della laurea triennale in Psicologia e della laurea in Medicina e nei corsi post laurea a partire da quello previsto per i Medici di Medicina Generale. Per quanto riguarda la laurea in Psicologia ad indirizzo clinico, ha raccomandato l’inserimento di un approfondimento delle conoscenze sui quadri sintomatologici e i livelli di gravità di questi disturbi, nonché sui trattamenti sostenuti da prove di efficacia e, più in generale, sui principi e metodi dell’epidemiologia clinica in salute mentale. Infine, la Consensus sollecita un potenziamento della ricerca in salute mentale compresa quella sugli interventi psicologici che coinvolgono adulti, bambini, adolescenti e terza e quarta età.

“Le raccomandazioni di questa Consensus - commenta Silvio Brusaferro, presidente dell’ISS - giungono in un momento in cui la nostra vita è cambiata a causa della pandemia SARS-CoV-2 che verosimilmente ha avuto e avrà tra gli altri impatti possibili ripercussioni sull’equilibrio psichico ed emotivo. Esempi chiaramente evidenti sono gli operatori sanitari, maggiormente esposti a rischio di stress psicologico, le donne, i giovani preoccupati per il loro futuro, i familiari dei pazienti affetti da COVID-19 esposti a minacce di perdita di una persona cara, e i lavoratori che hanno subito conseguenze sul versante economico. L’obiettivo è continuare a lavorare per fornire a tutti un trattamento adeguato e favorire la miglior qualità di vita possibile”.

1. Gruppo di lavoro “Consensus sulle terapie psicologiche per ansia e depressione”. Consensus Conference sulle terapie psicologiche per ansia e depressione. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2022. (Consensus ISS1/2022).

Ultimo aggiornamento: 23 Settembre 2022

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